Puntare su leadership e team building per raggiungere obiettivi ambiziosi
Le startup e le imprese in generale si confrontano inevitabilmente con concetti come “leadership” e “team building”, che hanno una valenza pratica di notevole portata, soprattutto considerando che si tratta di due fattori chiave capaci di determinare il successo o l’insuccesso di una iniziativa imprenditoriale.
Non c’è però tanta chiarezza attorno ad essi e spesso non si comprendono fino in fondo le differenze che esistono fra un capo e un leader, oltre alle difficoltà insite in ogni organizzazione umana quale è un’impresa, in cui occorre far coincidere visioni ed aspettative dei founders con quelle di tutti coloro i quali collaborano anche in qualità di dipendenti al successo dell’iniziativa e devono quindi sentirsi parte integrante del progetto.
Abbiamo cercato di capire con Vincenzo Marucci, Riccardo Abbattista e Daniele Del Genio, manager di successo i primi due e imprenditore affermato l’altro, tutti e tre mentor della Startup University, come le startup possono valorizzare al meglio i loro team e individuare all’interno una leadership in grado di far decollare il progetto imprenditoriale e raggiungere traguardi ambiziosi.
1) Il concetto di leadership è spesso dibattuto. Quali sono le qualità che distinguono un vero leader da uno dei tanti “capi” che troviamo in un po’ tutte le aziende?
La cartina di tornasole per distinguere un leader da un capo ha tempi di reazione non sempre brevi. Il capo “ordina” e si aspetta che i suoi eseguano; spesso il suo ruolo viene subito e facilmente identificato. Poi ognuno decide la strada da intraprendere.
Il leader invece porta a far decidere tutto il team in modo convinto e coeso. Ma per arrivare a questo deve trasmettere e condividere la sua visione ed i valori che soggiacciono: impegno, responsabilità, tensione ai risultati, onestà intellettuale, correttezza, che si dimostrano con l’esempio e la coerenza.
Oltre alla visione, i pilastri della leadership sono la comunicazione ed i risultati che man mano si ottengono. Tali risultati sono frutto della capacità di pianificare ed organizzare (qualità manageriali) con il contributo di tutti. Pensare di fare tutto da solo è utopia. Occorre perciò delegare le attività, pur controllandole ed indirizzandole. La creazione di un valido team è la condizione necessaria per un vero leader.
2) In una startup può esistere una leadership diffusa o deve esserci un solo leader a guidarla?
Nelle micro-piccole imprese (come le startup) occorre tener presente il loro ciclo di vita. All’inizio, in una fase di costituzione e di reciproca conoscenza del team, è forse necessaria una guida decisa del fondatore, per indirizzare le linee guida di analisi e di azione.
Una volta verificata la “sintonia” del team, è auspicabile passare ad una leadership diffusa attraverso fasi di attuazione e verifica di singoli piani di azione, dove ogni componente del team può esplicare le proprie attitudini e competenze.
Questo stimola il singolo, lo motiva e lo sprona a “tentare” di più (empowerment) e quindi a raggiungere risultati più elevati, con conseguente aumento di autostima e senso di autorealizzazione, importanti motori della condotta umana. E la ricompensa (pacca sulla spalla, equivalente dell’aumento di stipendio nelle startup) sarà altresì importante.
Occorre precisare che un team, una organizzazione, operano e agiscono in ragione e in forza di una vision, un traguardo descritto dal suo leader. La stessa vision può essere condivisa, fatta propria, ma solo chi ne è l’artefice ha la passione e la determinazione per muovere tutti verso quel traguardo.
Vision e leadership coincidono nella stessa persona e non può che essere un solo leader a guidare l’organizzazione, soprattutto nelle fasi iniziali, come dicevamo prima. Deve però essere diffuso il consenso e ciascun membro del team, facendo propria la vision, deve essere capace di declinarla nelle proprie attività e in quelle dei diretti collaboratori.
3) Si parla tanto del valore del team in ambito startup, facendolo prevalere sul prodotto/servizio. Come si costruisce un team vincente?
Un team vincente deve essere orientato dalla vision, convinto, bilanciato in competenze e risorse sulla base degli obiettivi da raggiungersi nel medio termine (tre anni), determinato nel perseguire gli obiettivi stessi. Utile una autodiagnosi periodica, indispensabile scegliere e monitorare le performance del team attraverso l’impiego di indicatori di performance (KPI individuali e di gruppo).
4) Quali sono le qualità di un team di successo e quanto conta in esso il ruolo del leader?
Un team di successo ha chiarezza riguardo a chi fa cosa e quando. Deve avere competenze assortite e bilanciate sulla base dei risultati da raggiungere; deve quindi avere un programma da eseguire e una mission, ma anche un piano economico o un obiettivo pianificato e ben formato.
Il compito del leader è quello di orientare, guidare, ispirare la mission, darne valore e importanza affinché il team sia consapevole e coinvolto nell’impegnarsi e nel contribuire attraverso i risultati delle proprie azioni alla ordinata disposizione dei tanti tasselli necessari alla solida costruzione del proprio futuro.
Un team di successo deve avere i giocatori giusti, un piano, e infine un leader che ne animi costantemente lo spirito.