Innovare nel fashion si può e si deve. Ecco la visione di Calceviva – Startup University

Innovare nel fashion si può e si deve. Ecco la visione di Calceviva

Daniele Del Genio ci racconta la storia e i valori della sua azienda

Siamo a Martina Franca, nel cuore della Valle d’Itria. Qui la macchina dell’innovazione non si ferma mai. Lo sa bene Calceviva, azienda specializzata in Fashion Services e partner di rilievo della Startup University. Abbiamo chiesto a uno dei suoi due co-founder di raccontarci come è nato tutto, come hanno affrontato le diverse difficoltà e come, oggi, procedono sulla strada del successo.

In più, a fine intervista, qualche dritta per gli startupper del nostro programma che vorrebbero lavorare a stretto contatto con l’azienda.

La vostra azienda ha un nome che per noi pugliesi è molto evocativo. Qual è la vostra storia? Com’è nato tutto?

Il nome della nostra azienda deriva, appunto, dalla calceviva, un composto ottenuto dalla miscela di 2 elementi diversi: la calce e l’acqua. Si tratta di un materiale utilizzato tradizionalmente per l’architettura tipica della Puglia, come i Trulli.

Con lo stesso concetto di alchimia nasce l’azienda Calceviva, creata nel 2005 proprio dall’unione di due elementi diversi: Bruno Simeone, Fashion Designer e Daniele Del Genio, Ingegnere Gestionale. L’azienda offre servizi di consulenza stilistica, progettazione di collezioni, modellistica e prototipia.

Ogni startup ha le sue difficoltà all’inizio. Quali sono state le vostre e come le avete superate?

L’azienda è nata a ridosso di uno dei periodi più articolati della storia economica Italiana e non solo. Nello specifico gli anni dal 2007 al 2011 sono stati particolarmente densi di cambiamenti, sia nel processo produttivo che in quello distributivo. Le difficoltà maggiori sono state proprio legate a questi ambiti: la stabilizzazione delle produzioni (con un numero sempre crescente di aziende produttive che chiudevano i battenti) da un lato, e la stabilizzazione del mercato (consumi in riduzione, recupero dei crediti, ricerca di nuovi mercati internazionali) dall’altro.

Per ovviare a questi primi ostacoli, abbiamo puntato a posizionare l’azienda e il brand nella fascia alta del mercato, offrendo prodotti e servizi di alta qualità e ad alto valore aggiunto. Inoltre abbiamo letteralmente “aggredito” i mercati esteri (Russia ed Emirati Arabi in particolare) in grado di apprezzare il vero Made in Italy.

Per raggiungere questi obiettivi abbiamo usato diversi strumenti, tra cui quelli messi a disposizione di istituzioni come l’ICE, lo Sprint Puglia, le Camere di Commercio.

Qual è il vostro core business?

Calceviva si occupa principalmente di consulenza stilistica e prototipia. L’unione di capacità creativa, organizzazione e metodo, insieme alle esperte forze produttive presenti sul territorio rappresenta quell’unicum che fornisce ai nostri clienti la sicurezza di vedere realizzati, nel rispetto delle tempistiche tipiche del settore, i propri campionari.

Quali criteri generalmente utilizzate per selezionare partner e collaboratori?

Nella scelta dei collaboratori valutiamo soprattutto due fattori: tecnici e caratteriali.

Oltre le competenze richieste per la specifica figura che ricerchiamo (designer, modellista, sarta o project manager), attraverso colloqui individuali e brevi percorsi di affiancamento, valutiamo se il candidato ha anche le caratteristiche personali per inserirsi in modo coerente e agevole nel contesto aziendale.

Anche la scelta di un partner è strettamente connessa all’attività che si dovrà svolgere in comune e, in questo caso, i criteri sono principalmente legati all’affidabilità, alla economicità e alla competenza specifica.

Risorse umane e finanziarie sono imprescindibili per un’azienda. Che importanza attribuisce Calceviva a questi fattori?

Le persone, con le proprie attitudini e caratteristiche, contribuiscono in maniera determinante al successo aziendale. Per questo l’azienda investe anche in formazione.

Gli investimenti in denaro hanno scopi precisi e misurabili: migliorare l’efficienza, aumentare la capacità produttiva, sviluppare nuovi progetti o business. Non si può rinunciare né all’uno né all’altro.

Che valore ha per voi la parola “innovazione”?

Innovazione, soprattutto nel fashion, vuol dire soprattutto riduzione dei tempi, monitoraggio semplice, anticipazione di criticità e tecnologie per nuovi paradigmi produttivi e distributivi.

Che cosa pensate dei programmi di formazione e accelerazione per giovani imprenditori come la Startup University?

Crediamo sia una iniziativa eccellente! Oltre all’attitudine all’imprenditorialità, occorrono alle nuove leve (giovani e meno giovani) esperienze e competenze aziendali a cui poter attingere, evitando di dover necessariamente rifare daccapo errori e affrontare difficoltà che altri hanno già vissuto e superato. La contropartita è la partecipazione diretta nelle aziende nuove più interessanti. Questo equilibrio nel “dare e avere” rappresenta una condizione favorevole e che permette di esprimersi positivamente sull’iniziativa.

Durante Startup University avrete a che fare con tantissime startup innovative.  Che requisiti devono avere per far colpo su di voi?

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